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PA digitale 2026: cosa servirà alle PA per partecipare agli avvisi pubblici?

lentepubblica.it • 17 Marzo 2022

pa-digitale-2026-avvisi-pubbliciPA digitale 2026: ecco come funzionerà la registrazione e di cosa avranno bisogno le amministrazioni nelle diverse fasi progettuali per partecipare agli avvisi pubblici.


Con l’apertura dei primi avvisi pubblici in primavera, da PA digitale 2026 le amministrazioni potranno accedere a un’area riservata da cui sarà possibile candidarsi alle varie misure economiche.

Ricordiamo che PA digitale 2026 è la piattaforma che consente alle amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati alla transizione digitale, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere assistenza.

PA digitale 2026: cosa servirà alle PA per partecipare agli avvisi pubblici?

Ma nello specifico cosa serve per registrarsi alla piattaforma, candidare il proprio ente e nelle fasi successive?

In estrema sintesi:

  • Il rappresentante legale dovrà avere un’identità digitale (SPID o CIE).
  • È importante aggiornare i dati della propria amministrazione su IPA.
  • Servirà la firma digitale per inviare le candidature.

Vediamolo di seguito, passo passo.

Come registrarsi alla piattaforma: identità digitale e dati IPA

Per partecipare agli avvisi sarà necessario che il rappresentante legale di una PA presente su IPA (Indice dei domici digitali della Pubblica Amministrazione), o una persona da lui incaricata, avvii la procedura di registrazione dell’amministrazione su PA digitale 2026.

Il processo di registrazione della PA prevede quattro passaggi:

  1. Accedere tramite identità digitale – Il rappresentante legale dell’amministrazione, o una persona da lui incaricata, dovrà accedere tramite identità digitale SPID o CIE alla piattaforma.
  2. Selezionare l’amministrazione – Fatto l’accesso, verrà richiesto di inserire una mail istituzionale e di selezionare da una lista la propria amministrazione mediante il nome dell’ente o il codice IPA di riferimento.
  3. Verificare i dati dell’amministrazione su IPA – A questo punto verranno caricate automaticamente dalla banca dati IPA alcune informazioni sull’amministrazione, tra cui il nome del responsabile legale della PA e gli indirizzi PEC di riferimento. Se i dati caricati automaticamente non dovessero essere corretti, sarà necessario aggiornarli su IPA.
  4. Confermare la registrazione – Una volta selezionato l’indirizzo PEC più appropriato a ricevere le comunicazioni dalla piattaforma, bisognerà confermare la registrazione dell’ente e del suo rappresentante legale mediante il link di verifica ricevuto via PEC, che rimarrà attivo per sette giorni.

Si raccomanda quindi di accertare fin da subito l’accuratezza delle informazioni presenti su IPA.

Come partecipare agli avvisi

Dopo aver completato la registrazione alla piattaforma, ogni rappresentante legale, o un suo delegato, potrà invitare fino a un massimo di tre utenti.

Gli utenti, anche esterni, potranno supportare il rappresentante legale nella compilazione delle informazioni e dei processi inerenti agli avvisi. Potranno quindi avviare una candidatura, modificare le informazioni inserite e inviare la documentazione finale firmata dal rappresentante legale.

È importante evidenziare che sarà possibile ricoprire il ruolo di utente anche per più amministrazioni contemporaneamente, un’eventualità resa necessaria per facilitare il lavoro delle diverse forme aggregative degli enti presenti sul territorio nazionale.

Nonostante più persone potranno contribuire alla compilazione delle informazioni per aderire agli avvisi, per essere valide le candidature dovranno essere firmate digitalmente unicamente dal rappresentante legale dell’ente.

Firma digitale e richiesta del CUP

Ogni rappresentante legale infatti dovrà assicurarsi di avere una firma digitale (formato di firma CADES – p7m). Senza firma digitale, non sarà possibile completare l’iter di candidatura alle diverse misure economiche.

Per ricevere l’assegnazione formale del finanziamento, successivamente all’accettazione della candidatura, sarà necessario richiedere un Codice unico di progetto (CUP).

Il CUP è lo strumento cardine per il funzionamento del Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (MIP). Richiedere un CUP è obbligatorio per tutte le iniziative realizzate utilizzando risorse provenienti da bilanci di enti pubblici o di società partecipate, direttamente o indirettamente.

Le amministrazioni saranno guidate sulla piattaforma ad hoc gestita dal DIPE (Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica) in cui, attraverso la compilazione di un form guidato, sarà possibile richiedere il CUP. Sarà quindi necessario essere in possesso di un’utenza del sistema CUP/MIP per poter procedere.

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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